Referenze

ATTRAVERSO LO SPECCHIO THROUGH THE MIRROR - Di Gino Fienga - Con_Fine  edizioni

AL DI LÀ DELLO SPECCHIO. LA MAPPA DEGLI INFINITI RIFLESSI

Il viaggio di Otr non si è interrotto: qui riprende e trova nuova compiutezza, addentrandosi ancora di più nelle pieghe illusive della realtà, continuando a farci scoprire l’infinità degli angoli della verità che, nell’eterno passeggiare fra le forme, possono essere di volta in volta scoperti, mostrati e poi di nuovo abbandonati nel prosieguo di una ricerca che si fa eterea e conduce all’informe.
È di nuovo un viaggio che ha inizio dalla riflessione, immobile davanti allo specchio, ormai protagonista e medium verso l’inverso che inganna e svela: è come se l’obiettivo giocasse in un continuum con un suo alter ego esterno alla camera, rimpallandosi soluzioni e visioni, apparizioni e scelte ineluttabili.
Ma poi si passa attraverso, si va oltre se stessi, oltre il mezzo, oltre la realtà stessa e ci si ritrova nel mondo della pura luce, della dualità fatta di chiaro e scuro, nell’infinita marea degli spazi cromatici, delle sfumature irraggiungibili, dell’immaginazione pura.
Attraversato lo specchio, tutto diventa rarefatto, sensazione di qualcosa di conosciuto o di conoscibile, dimensione parallela della quotidianità in cui il particolare diventa infinitamente grande o infinitamente piccolo, paese delle meraviglie in cui scoprirsi spettatore delle ignote pieghe dell’anima. Pieghe lucenti fatte di spigoli di energia a volte discreti, spesso netti e taglienti come lame fredde che si stagliano nel buio. Un repertorio di paesaggi interiori dove la mappa che segna la strada è quella degli stati emotivi che si alternano a forme informi e a colori profondi, dai quali emergono soluzioni che catturano lo sguardo in un vorticoso sforzo centripeto di entrare in empatia con il visitatore di questo spazio poetico: ben presto si diventa ostaggio di una rappresentazione effimera nel nostro stesso riflesso. Effimera in quanto breve, se non addirittura istantanea: è la rappresentazione di un attimo studiato e immaginato dall’artista ma che diventa spazio universale in cui ciascuno è libero di perdersi o di ritrovarsi, di guardarsi dentro o dal di fuori, di essere vero o alieno, di scoprire o di coprire sentimenti. Otr ci conduce così in un mondo misterioso, fatto di magmi e fumi, di sfere enigmatiche e avvolgenti atmosfere, di essenziali passaggi e siderali paesaggi in cui i salti cromatici sono salti temporali che ci spingono ad esplorare il silenzio che ci portiamo dentro come un lungo monofonico sottofondo. E se ogni tanto qualche elemento naturale prende il sopravvento, è perché ci distraiamo a guardare fuori da quelle finestre delle stanze in cui ci stiamo aggirando; ma quando portiamo lo sguardo verso l’interno subito ogni ambiente si fa concetto, squarcio sulla verità filtrata e riflessa di un mondo capace di scorrere anche in senso contrario.      Al di là dello specchio, il buio è accecante e la luce diventa somma di tanti colori, lasciando spazio a giochi di contraddizioni paradossali: diventiamo improvvise piccole schegge rosse risucchiate in vortici di riflessi blu e con essi fluttuano in orizzonti spaziali alla ricerca dell’equilibrio, della pace che ci possa riscattare dal moto pendolare tra il dentro e il fuori. In ognuna di queste oscillazioni incontriamo l’ artista, incontriamo noi stessi, spesso sovrapponendo queste due figure che diventano osmotiche, quasi liquide e miscibili, sospese fra immagini semipermeabili che trattengono idee, umori, sogni memoria, disciogliendole e depurandole dalle scorie della vita: un paesaggio reciproco di identità in cui artista e spettatore diventano una sola energia vitale che viene rimbalzata - come la luce nell’istante di un click - all’infinito tra infiniti riflessi degli specchi dell’anima.


Gianni Otr, artista visionario di Vittorio Schieroni

Una delle più sorprendenti prerogative dell’arte è quella di alludere a una dimensione altra, a significati e concetti che non possono essere facilmente espressi in quanto astratti, ineffabili o in qualche modo sfuggenti, un aspetto che ha assunto una rilevanza particolare nella contemporaneità e con l’avvento delle Avanguardie,

tramite un progressivo abbattimento di tradizioni e consuetudini, il superamento di limiti e distinzioni che avevano ormai perso la propria ragion d’essere. Lo spazio dedicato all’inconscio e alla soggettività, all’emozione e all’interiorità, si è dilatato a dismisura, così come ha preso avvio un’attenta ricerca nei confronti dei lati nascosti del mondo reale, indagati attraverso sempre nuovi strumenti, tecniche e materiali, facendo spesso ricorso all’ausilio delle più recenti tecnologie per corrispondere ai linguaggi dei tempi.

Mi piace pensare che l’arte, nelle sue espressioni più alte, possa essere in grado di trasmettere quel qualcosa in più che le altre manifestazioni della creatività non riescono a toccare, legate a logiche commerciali oppure a finalità specifiche, non potendo o non sapendo come spingersi all’interno di impervi territori talvolta più vicini al campo della filosofia o alla spiritualità. Ѐ in questo modo che l’arte riesce a entrare nel cuore delle cose, ad anticipare ciò che sarà domani e a incarnare l’essenza e le istanze del momento, emanandosi da uno spirito libero e svincolato da mode e maniere, la cui mente è capace di volare al di sopra, al di là del rumore e delle multiformi dinamiche del reale.

Gianni Otr è di questa natura, un artista che esamina, esplora e scava nella profondità delle cose sulle tracce di quel sostrato invisibile a occhio nudo, dei nessi che stanno alla base delle relazioni tra i singoli elementi, scoprendo legami inaspettati e singolari, ma anche proponendo la propria personale visione del mondo. Dopo aver perlustrato con due precedenti serie di lavori rispettivamente la dimensione interiore e quella esteriore della realtà, Gianni Otr sembra ora comprendere che non sussistono distinzioni nette tra questi due piani, che si incontrano continuamente, fondendosi e influenzandosi a vicenda, creando senza sosta cortocircuiti di senso. Nascono così le opere della serie “Visionnaire”, immagini caratterizzate da sovrapposizioni e assemblaggi compiuti in digitale, che riportano su carta un universo onirico e pieno di bellezza dove volti si sdoppiano e alberi si moltiplicano, trovano spazio sculture classiche, dettagli architettonici e naturali, si possono cogliere colte allusioni a Maestri e Movimenti che hanno tracciato la storia dell’arte dai primi del Novecento ai giorni nostri, dal Surrealismo alla Metafisica, fino alle evoluzioni della street art.

Allontanandosi progressivamente dalla definizione di “fotografo”, Gianni Otr conduce la propria sperimentazione attraverso l’obiettivo raccogliendo materiale che verrà utilizzato per le sue affascinanti e particolarissime composizioni. Se la fotografia nasce con l’intento di ritrarre e documentare ciò che è visibile e concreto, che ci sta intorno e che è legato alle nostre esperienze, per Gianni Otr è meramente un medium come un altro - con tutta probabilità quello a lui più congeniale - per dare vita a quella contaminazione tra dentro e fuori, piccolo e grande, che è alla base della sua produzione più recente. L’artista, che nel suo percorso ha affrontato anche pittura, scultura e installazione, ricorre ora alla fotografia e al digitale per portare avanti questo cammino di scoperta tramite immagini di fantasia e sogno, non prive di contenuti enigmatici e simbolici.

Con la realizzazione di questi nuovi coinvolgenti lavori Gianni Otr compie un altro passo avanti, con determinazione e costanza, sempre in bilico tra introspezione e osservazione, nella sua personale ricerca delle modalità più efficaci per far emergere la poesia e l’armonia che stanno sotto la pelle della vita, quel flusso di energia talvolta nascosto dal disordine dell’apparenza. Lo fa con lo slancio che gli deriva dal suo animo curioso e attento, ricco d’immaginazione, da vero artista visionario.