Ho sempre amato l’alta montagna dove si respira aria rarefatta, dove trovo che i miei pensieri appaiono tersi, in uno stato calmo e meditativo.
In questa circostanza ho fermato le immagini che mi apparivano nel silenzio, in un contesto meditativo dove il vuoto dominava il mio stato.
Tra i sibili del vento mi sono apparsi disegni e segni sulla neve ghiacciata e anche le distanze giocavano tra il troppo vicino e l’infinito.
La seconda parte di questo lavoro si svolse in camera oscura dove con eccitazione applicai le ricette/ formule di sviluppo e stampa del grande fotografo Ralph Gipson.
Egli infatti definì queste stampe fine art “Tropismo”.
Voleva ottenere un evento visivo al diffusori dal tempo e dello spazio.
Per me, tra vette e camera oscura, iniziò la mia ricerca spirituale.
Era il tempo del rigore nella pura fotografia.